Si racconta che l’inventore del gioco del Backgammon fu il Re di Persia Ardashir Babakan, circa 5.000 anni fa.
In origine il backgammon non era un gioco d’azzardo, anzi.
Veniva utilizzato con un significato mistico, infatti gli antichi astrologi predicevano il futuro dei regnanti persiani.
Alcune curiosità:
Nell’astrologia persiana la superficie della tavola del Backgammon rappresentava il cielo;
il movimento circolare delle pedine ricordava il movimento delle stelle nel cielo;
le dodici punte per le pedine sulle due tavole rappresentavano i dodici mesi dell’anno;
le trenta pedine per giocare a backgammon corrispondevano ai trenta giorni del mese;
la somma dei punti delle facce dei dadi (sette) era pari al numero dei pianeti conosciuti nell’antica Persia.
Il Backgammon si diffuse presto verso occidente, e nei vari paesi dell’Europa diventò molto popolare, in ogni luogo prendeva un nome diverso: tric trac in Italia, tablero in Spagna.
Venne vietato dalla chiesa quando prese la connotazione di gioco d’azzardo, perdendo così il significato più filosofico e astrale delle sue origini.
La variante moderna del gioco la si deve all’Inglese Edmond Hoyle che nel 1743 riformulò le regole del gioco, nella versione che noi oggi conosciamo.